L’ombrellone: i 5 sensi del Networking

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Salvatore Licata, Coach e Director BNI

In quest’articolo il protagonista è un oggetto fondamentale per le relazioni informali: l’ombrellone.

Descriverò come un ombrellone possa essere utilizzato per allontanare o avvicinare “altri”, soggetti della normale quotidianità, sconosciuti non identificabili con ruoli e cariche sociali. “Altri” generalizzati, secondo Mead, persone da incontrare nei modi più disparati e divertenti.

Come possiamo definire l’ombrellone un luogo di educazione e palestra di talenti? Come l’ombrellone può far rivivere un equilibrio tra i 5 sensi attraverso la relazione con gli altri? Ipotizziamo le seguenti possibilità:

1. Ombrellone del mattino in Famiglia. Tra spazio bimbi, neo-mamme e papà. Un contesto di confronto sulla costruzione di identità famigliare. E, per chi ha la fortuna di avere ancora genitori-nonni, l’importanza dei legami e degli affetti primari.

2. Ombrellone del pomeriggio tra giovani. I primi amori e le prime esperienze sentimentali del dopo pranzo per tracciare una crescita di identità di genere. Magari senza ritrovarsi da soli in compagnia del telefonino. Prova, sperimenta, cresci. Oltre all’uso del tatto “informatico” e della vista da whatsapp esercitati nella vita di contatto reale e diretto. Pelle, sale ed abbronzante. “Sapore di mare, sapore di sale, sapore di te!”

3. Ombrellone della sera-aperitivo da spiaggia. È il modo di riprendere contatti del passato per alimentare la memoria a lungo termine senza la “nudità” da costume da bagno delle due fasi precedenti. È un modo per fare nuove conoscenze, in molti casi relazioni estive che possono costruire il nostro futuro. Quanti amori nascono sotto l’ombrellone? Uno spritz in compagnia è la miglior gioia che ci sia!

Tre diverse tipologie di vita sotto l’ombrellone per divertirsi e comprendere quali e quante sono le possibilità di giocare una relazione.

Nell’estate del 2013, per la formazione di un imprenditore che seguo per sviluppo life&business, ho assegnato il compito di relazionarsi con altre persone in spiaggia. Perché?

Perché viveva lo spazio estivo al di fuori del ruolo e quindi al di fuori delle relazioni con le altre persone, in quanto non finalizzate.

È rientrato da quella vacanza avendo capito quali e quante possibilità una spiaggia possa riservare per crescere. Crescere parlando con le persone più diverse, crescere senza finalizzare la relazione a un bisogno personale, crescere ascoltando le storie degli altri.

L’imprenditore, al termine dell’estate, ha trovato giovamento sul piano personale e professionale. Dopo aver effettuato questo esercizio si è reso conto di quanto possa essere bello, divertente e appassionante non utilizzare le relazioni solo per vendere dei prodotti ma per conoscere e comprendere le persone.

Dato che la vita è unica, dovunque tu sia il mio augurio è di trascorrere un’estate spensierata non finalizzata, in famiglia, con gli affetti e soprattutto di riuscire a riappropriarti del tuo tempo. Tempo per vivere, tempo per godere, tempo per conoscere, tempo per sentire. A te che sei sotto quest’ombrellone dico: “goditi ogni istante, perché traccerà per sempre il tuo futuro e il tuo equilibrio affettivo, con una memoria visiva, olfattiva, tattile, uditiva e di grande gusto”.

 

Quest’articolo è tratto dal libro “Riparti da Te” AB Editore Milano 2015

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