Traduzione dell’articolo OMG, I’m an introvert!
Ok, se non sapete che cosa significa «OMG»* chiedete a un teenager, (ecco come sono venuto a conoscenza del significato). Adesso parliamo di questa storia dell’essere introversi.
Io e mia moglie, qualche sera fa, stavamo cenando in tranquillità e relax. Eravamo seduti intorno al tavolo della cucina quando ho fatto, all’improvviso, un commento sull’essere estroversi. Lei si è voltata a guardarmi e mi ha detto: «Uh, tesoro, mi dispiace contraddirti, ma tu sei un introverso».
Ho sorriso e ho risposto: «Certo, sicuro, sono un introverso» (immaginate qui una risata in sottofondo). A quel punto ha ripreso a guardarmi, stavolta più seriamente, e ha replicato: «No, davvero, sei un introverso». A quel punto ho preso a protestare in modo deciso. Ho
risposto: «Andiamo, sono un public speaker e il fondatore della più grande organizzazione di networking al mondo. Non sono un introverso. Non è possibile. Stai scherzando, vero?».
Ma lei continuava a insistere che io fossi un introverso ed è andata avanti a mostrarmi tutti i miei comportamenti che provavano che avessi una tendenza ad essere introverso. Bene, devo ammettere che questo mi ha fatto riflettere. Tutti gli esempi che mi aveva fatto erano veri ma
non potevo ancora credere in modo così convinto che fossi un introverso. D’altra parte, però, siamo sposati da più di vent’anni. Quindi ci sono buone probabilità che mi conosca abbastanza bene.
Quindi, nei giorni successivi, ho iniziato a fare qualche ricerca. Ho cercato su internet e ho trovato un test che ti indicava se fossi un introverso o un estroverso. Per me è stato uno shock. Il risultato del test decretava che fossi un «estroverso situazionale». La descrizione indicava che ero una persona timida e riservata con gli estranei, ma, nel giusto contesto, molto estroversa. È stato in quel momento che ho pensato: «OMG, sono un introverso?».
Nella confusione della mia sorpresa per quello che avevo scoperto, mi sono diventate chiare però quasi subito alcune cose molto importanti.
Mi ha colpito il motivo per cui avevo fatto partire BNI due decenni prima. Io non mi sentivo mai a mio agio nel conoscere nuove persone.
Questo approccio invece aveva creato un sistema che mi aveva permesso di incontrare persone in un ambiente di networking strutturato e organizzato che non richiedeva che dovessi «parlare con gli estranei». OMG, sono un introverso!
Quando visito le Region di BNI, chiedo ai miei Directors che qualcuno mi accompagni per presentarmi a membri e ospiti in modo da poter entrare in contatto con il maggior numero di persone possibile.
Ma la realtà è che non mi sento a mio agio a girare per la stanza e a presentarmi da solo. OMG, sono un introverso!
Ho realizzato che i miei consigli di comportarsi «come il padrone di casa, non come l’ospite» e di off rirsi volontario come ambassador a un evento della Camera di commercio o responsabile degli ospiti in un Capitolo BNI erano tutti modi in cui mi sentivo maggiormente a mio
agio a un evento di networking, non solo suggerimenti che davo agli altri «poveri introversi» per fare networking. OMG, sono un introverso!
Chi lo avrebbe mai pensato? Ok, a parte la mia splendida moglie. Oggi più che mai penso che, sia tu introverso o estroverso, puoi essere bravo a fare networking. Entrambe le tipologie di carattere hanno punti di forza e di debolezza.
Se si riesce a trovare la strada per aumentare i propri punti di forza e minimizzare quelli di debolezza, tutti possono essere bravi networker.